lunedì 17 ottobre 2011

Trailer ufficiale di Paura e Delirio a Las Vegas in lingua originale

Testo e video musicale dei Marron5: Moves Like Jagger






Just shoot for the stars
If it feels right
Then aim for my heart
If you feel like
Can take me away, and make it okay
I swear I’ll behave
You wanted control
Sure we waited
I put on a show
Now I make it
You say I’m a kid
My ego is big
I don’t give a sh*t
And it goes like this
Take me by the tongue
And I’ll know you
Kiss til you’re drunk
And I’ll show you
You want the moves like jagger
I got the moves like jagger
I got the moves like jagger
I don’t even try to control you
Look into my eyes and I’ll own you
You with the moves like jagger
I got the moves like jagger
I got the moves like jagger
Baby it’s hard
And it feel like you’re broken in scar
Nothing feels right
But when you’re with me
I make you believe
That I’ve got the key
So get in the car
We can ride it
Wherever you want
Get inside it
And you want to stir
But I’m shifting gears
I’ll take it from here
And it goes like this
Take me by the tongue
And I’ll know you
Kiss til you’re drunk
And I’ll show you
You want the moves like jagger
I got the moves like jagger
I got the moves like jagger
I don’t even try to control you
Look into my eyes and I’ll own you
You with the moves like jagger
I got the moves like jagger
I got the moves like jagger
You want to know how to make me smile
Take control, own me just for the night
But if I share my secret
You gonna have to keep it
Nobody else can see this
So watch and learn
I won’t show you twice
Head to toe, ooh baby, roll me right
But if I share my secret
You gonna have to keep it
Nobody else can see this
And it goes like this
Take me by the tongue
And I’ll know you
Kiss til you’re drunk
And I’ll show you
You want the moves like jagger
I got the moves like jagger
I got the moves like jagger

Amici di letto


Patricia Clarkson.
Titolo originale Friends with Benefits
Commedia rosaRatings: Kids+16, durata 109 min. - USA 2011. - 
Sony Pictures uscita venerdì 14 ottobre 2011



Sesso e amicizia senza amore: un filone, non troppo innovativo, per rivitalizzare la romantic comedy


Jamie e Dylan hanno rotto con i rispettivi partner. Per Dylan ricominciare può sembrare facile: gli è stato offerto di lasciare Los Angeles per New York dove potrebbe diventare art director del magazine GQ. 
La cacciatrice di teste che lo ha contattato è Jamie. Dylan viene assunto e Jamie otterrà un bonus supplementare se lui non lascerà il lavoro almeno per un anno. I due fanno amicizia e si rivelano le reciproche disillusioni amorose. Decidono così che sia possibile, se c'è la chimica giusta, fare sesso quando ne avranno voglia senza alcun tipo di coinvolgimento sentimentale. La chimica c'è e i due scoprono di desiderarsi fisicamente. Potranno riuscire a fare in modo che la loro relazione resti stabilmente solo a quel livello?
Hollywood ( n questo film potrete assistere a un uso insolito dell'enorme scritta sulla collina che sovrasta L.A.) sembra aver trovato un nuovo filone nel tentativo di rivitalizzare la romantic comedy: gli amici che fanno sesso. Nel giro di pochi mesi abbiamo vistoAmore & altri rimedi e Amici, amanti e.... Amici di letto si aggiunge alla lista e non è detto che sia l'ultimo della serie. Idee iniziali come quella che ci viene proposta in questa occasione farebbero la gioia dei fratelli Farrelly che ne trarrebbero una storia scorretta e sopra le righe al punto giusto. In questo caso invece Justin Timberlake e Mila Kunis si muovono su un terreno minato e ambiguo. E' come se gli sceneggiatori stessero ancora cercando la taratura del filone. Perché la prevedibilità in relazione al finale non può non essere in linea con quanto ormai sedimentato dalle romantic comedy alla Nora Ephron. Al contempo però è necessario inserire quel tanto di paprika che renda il prodotto appetibile per un pubblico più smaliziato. Accade così che la prima parte si presenti come disinibita al punto giusto sul piano verbale (su quello visivo le lenzuola con funzione coprente abbondano) facendo sì che lo spettatore possa sperare in una variazione su quello che sta ormai diventando un tema. Purtroppo però le aspettative di novità finiscono con il cedere il passo agli sviluppi consueti. Ivi compresa la malattia di uno dei personaggi che entrano in gioco quasi che il disagio fisico e l'empatia che può derivarne dovessero servire quale foglia di fico per coprire le volgarità iniziali. In definitiva speriamo in qualcuno che osi di più anche se va riconosciuta la consapevolezza del regista Will Gluck il quale dichiara esplicitamente (con il film al glucosio che Jamie e Dylan guardano insieme) di essere consapevole delle costrizioni a cui lo script è sottoposto. Tanto che chi avrà la pazienza di vedere scorrere lunghissimi titoli di coda assisterà a un piccolo sberleffo finale in materia.

Locandina italiana Amici di letto


domenica 16 ottobre 2011

Locandine di alcuni film




Trailer Ghost in lingua originale

Rivisiteremo il trailer di un un classico di sempre ,GHOST, una storia d'amore bellissima, ma spezzata, ma che durerà oltre l'aldilà. Un film che commuove e emoziona sempre, un vero film che rimarrà nella storia del cinema, visto anche la presenza di due bravissimi attori; Patrick Swayze e Demi Moore

venerdì 14 ottobre 2011

mercoledì 12 ottobre 2011

Trailer di Matrimonio a Parigi


Lorenzo (Massimo Boldi), milanese Doc, vende i prodotti della sua fabbrichetta direttamente al 
pubblico sulla sua TeleLecco Sat. 
Sua moglie Elvira, romana al 100%, (Paola Minaccioni) oltre a fargli da sguaiata 
valletta nelle televendite adora consigliare il maritino su come evadere il fisco in tutti i modi… 
e Lorenzo obbedisce felice, convinto di essere diventato più furbo di un napoletano. 
Ma non tutti i napoletani sono come Lorenzo se li immagina… 
per esempio, Gennaro (Biagio Izzo) è
un inappuntabile ufficiale della 
Guardia di Finanza, tanto onesto da controllare perfino il negozio 
d’intimo gestito da quel vulcano della moglie Costanza (Anna Maria Barbera). Lorenzo e Gennaro
non sanno che i rispettivi figli sono amici: studiano entrambi all’Institut de Art et design de Paris. 
Quando partono per assistere alla consegna del diploma, 
Lorenzo e Gennaro si incontrano in treno. 
Appena l’industriale del Nord sente parlare partenopeo, convinto che ogni 
napoletano sia maestro nell’arte di arrangiarsi, 
gli confessa compiaciuto che sono anni che froda allegramente il fisco, perché cà nisciuno è fesso… 
Il finanziere sta al gioco e si fa raccontare tutto nei minimi particolari. 
Solo all’arrivo a Parigi l’ingenuo Lorenzo scopre che
quell’adorabile napoletano è in realtà un ufficiale della Guardia di Finanza… 
e si dà disperatamente alla fuga. Ma è tutto inutile, perché i rispettivi figli hanno prenotato per i genitori la stessa suite. 
E così evasore e finanziere devono condividere la vacanza parigina tête à tête.
A quel punto l’industriale del Nord comincia a fare di tutto per conquistare la simpatia del finanziere del sud,
sperando così di evitare la denuncia ma invece peggiora notevolmente la situazione.
Oltre ai guai finanziari Lorenzo se la deve vedere anche con il socio toscano Leonardo (Massimo Ceccherini)
 partito per Parigi al solo scopo di insidiargli la moglie Elvira.
Il toscano innamorato è talmente intimidito dalla ruspante
Elvira che prima del fatidico incontro fa le prove
con un manichino comprato in una boutique parigina. 
Leonardo a forza di far prove finisce per legarsi sentimentalmente … al manichino. 
Ma ad insidiare la moglie di Lorenzo ci pensa anche uno stilista francese, François Leroy (Rocco Siffredi),
che in un primo momento sembra puntare decisamente alla donna,
ma quando le cose si mettono male, ripiega sul basito Leonardo, tampinandolo ripetutamente… 
I nostri intanto, nei loro spostamenti per Parigi,
si servono sempre di una coppia di tassisti, romani de Roma, Annibale (Enzo Salvi) 
e la moglie Anita 
(Lorendana De Nardis). 
La coppia di tassisti ha un grande problema: da anni non riesce ad avere figli. 
Tutti i viaggi in taxi quindi sono scanditi dai loro strampalati tentativi di fecondazione che 
culmineranno nella ricerca spasmodica di un donatore italiano… 
Locandina Matrimonio a ParigiMa Parigi è anche la città dell’amore… I figli di Lorenzo e Gennaro prendono
tutte e due una cotta parigina: il figlio 
del finanziere, 
Diego (Guglielmo Scilla), si invaghisce di un’affascinante, quanto pericolosa, 
ballerina di Burlesque; il figlio di Lorenzo, Mirko (Emanuele Bosi), 
si va invece ad innamorare proprio della seconda figlia del finanziere, 
Natalina (Diana Del Bufalo), 
arrivata nella ville lumière insieme con i genitori. 
È proprio questa inaspettata storia d’amore tra il figlio dell’industriale 
e la figlia del finanziere a mettere definitivamente nei guai Lorenzo. 
Ormai non può più fuggire dal fisco senza spezzare il cuore del ragazzo: 
deve scegliere tra i suoi adorati soldini e la felicità di Mirko… 
Lorenzo non ha il minimo dubbio: i soldi. Ma un figlio è sempre un figlio…

Jason Derulo - It Girl (Official Video)

Uno dei classici del cinema horror, Shining, con il bravissimo Jack Nicholson

The Shining Trailer in lingua originale




Titolo originale The ShiningHorrordurata 119 min. - USA 1980.

Poster ShiningJackTorrance (Jack Nicholson), uno scrittore frustrato, assume l’incarico 
di guardiano di un hotel chiuso 
per la stagione invernale in una località isolata sui monti 
e vi si reca accompagnato dalla moglie Wendy (Shelley Duvall) e dal figlioletto Danny (Danny Lloyd). 
Ben presto, la malefica atmosfera dell’hotel, carica di passato e di suggestione, lo fa impazzire sino 
a portarlo a tentare di uccidere la sua famiglia. 
Prescindendo dalla meccanica di una trama prettamente di genere, 
Stanley Kubrick (1928-1999) 
costruisce con la consueta genialità un film singolare e affascinante,
pieno di innovazioni tecniche e di immagini memorabili. 
Il peso della frustrazione che fa impazzire Jack Torrance si inserisce e si 
fonde nelle suggestioni della memoria e nel fascino 
del passato che, 
all’Overlook Hotel, 
acquista una fisicità propria. Lucido e geometrico, non è un film di facili emozioni 
ed è certamente carente sotto il profilo della suspense, però resta, 
come quasi tutti quelli di Kubrick, un’esperienza indimenticabile. Jack Nicholson fornisce 
un ritratto sfaccettato, anche se “esagerato”, di Torrance in un’interpretazione che ha fatto scuola. 
Stephen King non fu soddisfatto del tradimento del romanzo operato da Kubrick e lo disse pubblicamente, 
tanto da occuparsi personalmente della sceneggiatura 
del remake televisivo di Mick Garris (1997)

Un musical trascinante e spettacolare nato sotto il segno degli Abba e di Afrodite


Locandina Mamma Mia!
Grecia, 1999. La giovane Sophie ha un sogno: conoscere suo padre e farsi condurre
 all'altare nell'incantevole 
isola di Kalokairi. Alla vigilia delle sue nozze con Sky ha scoperto il 
diario segreto e i segreti del cuore della madre, una figlia dei fiori che praticava il sesso e 
l'amore ieri, 
una donna indipendente e piena di vita che gestisce un piccolo hotel sul mare di Afrodite oggi. 
All'insaputa di Donna, Sophie invita a nozze i suoi potenziali padri: un uomo d'affari, 
un avventuriero e un banchiere impacciato. Scoperta molto presto la loro presenza sull'isola, 
Donna li invita "amabilmente" a rimettersi in mare ma niente 
andrà come previsto. 
Gli dei in cielo hanno lanciato i dadi e versato amore, tanto amore, nei calici.
A ragione Mamma mia! è ambientato nel Mediterraneo perché l'acqua, 
nel musical di Phillida Lloyd, è il filtro deformante che veicola gli sguardi dei 
protagonisti e spuma l'amore fino ai cuori. Non si tratta affatto di un espediente, 
l'amore impone sempre una nuova nascita, un ritorno nel liquido amniotico che ottunde 
tutto ciò che è esterno, estraneo, nemico. In quella soglia incantata la 
Donna di Meryl Streep vorrebbe trattenere il più a lungo possibile la sua Sophie, 
che al contrario scalpita per salpare e attraversarla. Al di là c'è l'ignoto e il nuovo, c'è un padre e un 
mondo da scoprire, c'è un'attesa sospesa da corrispondere 
prima che gli dei facciano i capricci. Mamma mia! è la storia di un'isola 
"assediata" dai padri e difesa dalle madri, 
un impasto di sale e sentimenti che 
trova sullo 
schermo una dimensione spettacolare, sostenuta da un ritmo incalzante e impreziosita dalle 
"teatrali" canzoni degli Abba. 
La straordinaria partitura e i testi dell'irriducibile gruppo svedese interpretano i movimenti ariosi delle coreografie in esterni, 
raggiungendo una resa 
d'atmosfera sorprendentemente comunicativa mentre "cantano" il lamento d'amore di
 "The Winner Takes It All" o la carica liberatoria di "Dancing Queen".
 La perizia della regia, la dimensione dello sforzo produttivo e l'apporto di un'infinità di esperti assicurerebbero 
soltanto la buona qualità della confezione se a vivificare il 
tutto e a imprimere al film quel quid di magia, che lo illumina più del sole della Grecia, 
non ci fossero gli stupori, la recitazione 
incantata e la "faccia da musical" di un cast appropriato, equilibrato ed efficace.
Al di là dell'arcobaleno "viaggiano" la dancing Queen di Meryl Streep, che percorre in lungo e 
in largo la scena tuffandosi in un bagno di musica e di eccentricità coreografica,
 i padri inconsapevoli e incoscienti di Colin Firth, Stellan Skarsgård e Pierce Brosnan, 
che pur non avendo confidenza alcuna col genere riescono a trasformare i loro 
impacci in irresistibili connotazioni psicologiche, 
e la figlia adorabile di Amanda Seyfried, 
che coglie col suo volto l'ode alla felicità e il sogno irraggiungibile.
È la natura e la brezza del Mare Nostro a inventare invece l'"artificio" scenografico, 
salvaguardando la dimensione da favola e la dinamica visiva delle schermaglie 
sentimentali ("SOS"), degli animosi battibecchi, degli shakespeariani equivoci ("Gimme! Gimme! Gimme!") e delle sonore agnizioni ("Voulez - Vous").
Calato in un tempo precisato, che come i protagonisti deve compiere un passaggio (è il 1999), il musical corale della Lloyd privilegia il ritmo esuberante e trascinante piuttosto che l'arabesco elegante, innescando coi numeri musicali uno scatto di autentica e orecchiabile vitalità. Se il musical è favola, di tutte le favole Mamma mia! è forse la più bella.

Trailer di I Love Shopping

martedì 11 ottobre 2011

Insidious

Insidious
Un film di James Wan. Con Patrick WilsonRose ByrneTy SimpkinsBarbara HersheyLin Shaye

continua»
 Genere Horror, Ratings: Kids+13, produzione USA, 2010. Durata 97 minuti circa.

Un nuovo horror dai creatori di Saw e Paranormal Activity

Da venerdì 28 ottobre al cinema.
La pellicola racconta il trasloco di una famiglia in una vecchia casa. Il loro figlio Dalton rimane vittima di un incidente e finisce in coma. La sua devota madre lo veglia al capezzale a casa, ma degli scompigli e degli avvistamenti di improvvise apparizioni nell'ombra nel cuore della notte cominciano a chiedere troppo ai genitori di Dalton, Renai (Rose Byrne) e Josh (Patrick Wilson). Il loro rapporto comincia a rompersi, l'atmosfera diventa pesante e terribilmente sinistra, diffondendosi dagli angoli bui di una casa che una volta prometteva gioia e felicità. Il corpo di Dalton è diventato una calamita per le entità maligne, mentre la sua coscienza è rimasta intrappolata in un regno oscuro e insidioso chiamato The Further.

Il trailer del meraviglioso TITANIC

Maroon 5 video musicale - Moves Like Jagger

Lucidamente intimo, il percorso di vita di un personaggio indimenticabile


Locandina This Must Be the Place
Cheyenne è stato una rockstar nel passato. All'età di 50 anni si veste e si trucca 
come quando saliva sul palcoscenico e vive agiatamente, 
grazie alle royalties, con la moglie Jane a Dublino. La morte del padre, 
con il quale non aveva più alcun rapporto, lo spinge a tornare a New York. 
Scopre così che l'uomo aveva un'ossessione: vendicarsi per un'umiliazione subita in campo di concentramento. 
Cheyenne decide di proseguire la ricerca dal punto in cui il genitore è stato costretto ad abbandonarla e inizia un viaggio attraverso gli Stati Uniti.
“And you're standing here beside me/I love the passing of time/Never for money/Always for love /
Cover up and say goodnight . . . 
say goodnight/Home - is where I want to be/But I guess I'm already there/I come home - 
she lifted up her wings/
Guess that this must be the place".
(“E tu sei qui vicino a me/Amo lo scorrere del tempo/Mai per denaro/ Sempre per amore/
Copriti ed augura la buonanotte/ Casa- è dove voglio essere/Ma mi sa che ci sono già/ 
Vengo a casa-lei ha sollevato le ali/Sento che questo dovrebbe essere il posto".)
Il testo della canzone dei Talking Heads che dà il titolo al film e riveste un ruolo in una delle 
scene più importanti e intense rappresenta una sorta di sintesi di questa opera in cui 
Sorrentino torna al lucido intimismo degli esordi sotteso costantemente da una ricerca che si fa percorso di vita. Cheyenne, 
rocker ormai in disarmo ma che un tempo fu celebre e di quella celebrità gode ancora i frutti economici, 
è un uomo che quotidianamente si trasforma in maschera. Quasi avesse bisogno di aggrapparsi a quel
 passato di gloria che ora non rinnega ma rifugge. 
Accanto a lui da 35 anni una donna 
solida che sa come essere sorridente argine alla sua pacata depressione. 
Al suo fianco un costante peso. Che sia il carrello della spesa o il trolley da viaggio (di cui sentirà magnificare l'innovatività creativa) 
Cheyenne si trascina dietro un bagaglio di situazioni irrisolte. 
Prima fra tutte la dinamica dei rapporti con la figura paterna. È un Edward Manidiforbice dei nostri giorni Cheyenne/John Smith. 
Un essere umano che il padre ha creato e, 
al contempo, limitato trasmettendogli inconsciamente un'ossessione che il figlio scoprirà solo 
dopo la sua morte. Il castello in cui Edward/Cheyenne si è rinserrato è il suo aspetto esteriore che al 
contempo lo lega al passato ormai amato/odiato e lo separa dal presente. 
Sean Penn è straordinario nel disegnare, ancorandolo alla realtà, un personaggio 
che potrebbe ad ogni inquadratura dissolversi nel grottesco o nella caricatura. 
Quest'uomo che fa di tutto per essere riconosciuto e, al contempo, 
nega pervicacemente con tutti la propria identità ha la complessità di quelle figure che si imprimono con forza nell'immaginario cinematografico. 
Un personaggio che, anche se lo nega (“Non sto cercando me stesso. 
Sono in New Mexico non in India”) compie un lungo viaggio per ri/trovare un posto dentro di sé.

UNA NUOVA COMMEDIA: 30 MINUTES OR LESS


Locandina 30 Minutes or Less
La storia inizia con una notte di grandi bevute e di importanti dichiarazioni tra i due protagonisti: 
uno dei due confessa 
di amare la sorella del suo migliore amico causando un'esplosione incontrollata di rabbia 
da parte del fratello. 
Volano parole grosse e l'amicizia sarebbe compromessa se non intervenisse il destino. 
Dall'altra parte della città una coppia di criminali principianti cerca 
di progettare un piano per uccidere il padre di uno dei due e incassare l'eredità. 
Sono troppo imbranati per tentare di mettersi in azione da soli quindi pensano di noleggiare 
un sicario. E come trovare i soldi per pagarlo? 
Qui scatta l'idea brillante per recuperare i soldi, 
ovvero rapire due persone, 
legare una delle due a un congegno esplosivo a orologeria e convincere l'altra a rapinare una 
banca per mettere in salvo il suo amico.
L'attore protagonista nel ruolo di Will è Jesse Eisenberg, 
protagonista in Zombieland mentre qui interpreta lo sfortunato fattorino di pizze d'asporto che viene preso di mira dai due criminali da strapazzo. 
Lui dovrà rapinare la banca mentre il suo migliore amico, interpretato da Aziz Ansari, rischierà la vita con una bomba legata al petto.
Eisenberg ha preso parte anche al primo film di rilevanza su Facebook, ovvero
interpretando appunto il suo fondatore Mark Zuckerberg. In 30 minutes or less a dirigerlo ritrova Ruben Fleischer dopo la commedia comica e horror sugli zombie, mentre in cabina di produzione c'è Ben Stiller con la sua Red Hour Films, artefice di successi come Zoolander, Starsky & Hutch e Tropic Thunder.

Pina 3D

Wenders (ri)cerca Pina Bausch e la trova. l’emozione passa così intatta e vivificata dalla danza allo schermo



Locandina Pina 3D
Nel 1985 Wim Wenders vede per la prima volta “Café Müller”, 
nel quale la coreografa tedesca capofila del teatrodanza, Pina Bausch, 
danza per 40 minuti insieme ai suoi ballerini sulla musica di Henry Purcell. 
Ne nasce un’amicizia lunga vent’anni e il progetto di un film insieme, che comincia a concretizzarsi 
nel 2008, con la scelta del repertorio da filmare (‘Café Müller’, ‘Le Sacre du Printemps’, 
‘Vollmond’ and ‘Kontakthof’) ma s’interrompe un anno dopo, con la morte di cancro della stessa Bausch. 
La familiarizzazione con la tecnica del 3D fornisce a Wenders la spinta per girare il film, 
il tassello mancante per completare l’opera.
Tanti erano già gli indizi, infatti, di un incontro natutrale e proficuo tra il cinema di lui e il 
lavoro di lei: dalla genesi del Tanztheater negli anni Settanta, 
dentro un momento di forte messa in discussione della cultura precedente, 
di reivenzione necessaria e di assoluta libertà creativa;
 e l’ispirazione neorealista ma profondamente psicologica, per cui i gesti nascevano dal 
contributo personale dei ballerini, interrogati sul loro vissuto e chiamati a scrivere una lingua nuova con il corpo, la parola, l’abito “civile”
anziché il costume di scena, la nudità. 
E poi, ancora, il viaggio goethiano alla scoperta dei luoghi del mondo e la fortissima connotazione pittorica
degli allestimenti creati da Pina Bausch: di tutti, l’incontro probabilmente più ravvicinato con la ricerca di Wenders.
In Pina e per Pina, il regista tedesco ritrova dunque la materia che sa impastare, 
l’emozione e l’energia che mancavano da tempo al suo cinema (fatta salva l’ispirata eccezione di 
Portando i componenti dell’ensemble di Wuppertal in locations industriali o naturali 
(che evocano i migliori scatti del Wenders fotografo) 
dà nuova vita ai passi di danza, per contrasto o più spesso in ragione di una tensione condivisa, 
che invoca e provoca il limite, delle forze umane e naturali, e spazza via dal progetto
ogni aura mortifera o agiografica.
Completano il film le interviste alle persone che hanno ballato con Pina,
uomini e donne, nuove leve e suoi coetanei, provenienti da tutto il mondo. 
Wenders li riprende in silenzio e associa la voce in over, come a voler estrapolare i loro pensieri, 
in un movimento circolare che rincorre la loro sete di carpire ciò che la maestra, 
tanto amata e temuta, 
pensava di loro o sentiva danzando, 
dietro un silenzio che difficilmente interrompeva, se non per ammonire: “continuate a cercare”. 
Lei, che un suo stretto collaboratore ricorda 
con l’immagine della sua casa, come un grande attico pieno di cose, 
si nutriva dei gesti e delle anime dei suoi danzatori,
restituendo loro un’immagine di rara forza, che cozzava col suo
corpo scheletrico e il volto esangue. 
Wenders stesso sembra essersi cibato di quella forza, 
averne ingurgitato un boccone che gli è entrato in circolo e ce lo ha restituito più “in vena” 
che mai.

TRAILER PARANORMAL ACTIVITY, PER GLI APPASIONATI DI FILM HORROR


 
Le presenze paranormali tornano a tormentare Katie e la sorella in un prequel 
                        del prequel del celebre falso documentario
Se pensavate che non avremmo mai più sentito parlare di Katie e Kristi, vi sbagliavate di grosso.
È infatti in produzione il terzo capitolo di Paranormal Activity che racconterà l'infanzia delle due sorelle
vittime del terribile demone. Ambientato nel 1988, il prequel del prequel del falso documentario
Locandina Paranormal Activity 3farà chiarezza su alcuni episodi lasciati a intendere inParanormal Activity 2.
Nel film di Tod Williams, per esempio, si faceva solo riferimento a quanto era accaduto a
Katie e Kristi da piccole,
mentre il compito dei nuovi registi – Ariel Schulman e Henry Joost – sarà di approfondire il rapporto tra le
due sorelle e il demone che le perseguita dall'infanzia, e chiarire come si è manifestato alle bambine per la prima volta.
Viste le premesse di Catfish, il documentario firmato
dal duo di registi che di recente è stato inserito nella lista di Current Tv dei
“50 documentari da vedere prima di morire”, questo terzo capitolo dell'horror fatto in casa potrebbe riservare delle sorprese.
In uscita il 21 ottobre 2011, un anno esatto dopo l'arrivo nelle sale del precedente
prequel, Paranormal Activity 3 – c'è da scommetterci – sarà solo il primo di
tanti altri capitoli del franchise che rischia di invadere il cinema tanto quanto ha fatto Saw.
D'altronde si sa, il gusto per l'orrido va sempre di moda.
Di Tirza Bonifazi

Rivisitazione trailer di tutti gli Harry Potter

Per tutti gli appassionati del maghetto più famoso del mondo, Harry Potter, torneremo indietro nel tempo, rivisitando tutti i trailer dei bellissimi celebri film, che hanno fatto dell'attore Daniel Radcliffe una vera celebrità nel mondo.



HARRY POTTER e la pietra filosofale TRAILER ITA 2001




HARRY POTTER e la camera dei segreti TRAILER ITA 2002






Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban Trailer Italiano 2004




Harry Potter e Il Calice di Fuoco - Trailer italiano 2005 



Harry Potter e l'Ordine della Fenice - Trailer Italiano 2007



Harry Potter e il Principe Mezzosangue - Trailer Italiano 2009




HARRY POTTER E I DONI DELLA MORTE PARTE

 1 TRAILER ITALIANO 2010





Harry Potter e i doni della morte - Parte II trailer ufficiale italiano 2011